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Bitcoin si rivela agio nel web, online cresce una accordo nella criptomoneta – News AAMS
Anche la Banca Centrale Europea si è recentemente interrogata sul futuro del Bitcoin, già apprezzato come bene rifugio durante la crisi cipriota. Pur avendone sentito parlare, non tutti conoscono il meccanismo di funzionamento di questa valuta.
Come funziona?
“I bitcoin sono soldi digitali che si possono inviare attraverso Internet – spiega un video su YouTube -. Rispetto alle altre monete presentano numerosi vantaggi. I bitcoin vengono trasferiti da persona a persona via Internet senza passare attraverso la banca o la carta di credito. Quindi i costi di transazione sono fortemente ridotti”. I nuovi ‘pezzi’, spiega il video, “sono generati con un programma gratuito eseguito da computer connessi a Internet. Questa attività viene chiamata mining (parola che in inglese significa attività mineraria, estrattiva, ndr) e richiede una certa potenza di calcolo”. Il numero di bitcoin in circolazione “è controllato dal network. Nel 2014 non ci potranno essere più di 21 milioni di monete in circolazione”.
Inventati da un giapponese
Come spiega Sky Tg 24 in un servizio dedicato a questo fenomeno “la valuta, inventata da un misterioso programmatore giapponese, sfugge a qualsiasi autorità. Nessuna banca centrale controlla il suo valore e non ci sono intermediari finanziari a regolare le transazioni”.
Sicurezza e trasparenza
Secondo il caporedattore del Sole 24 Ore Pierangelo Soldavini intervistato da Sky, il sistema garantirebbe una certa sicurezza, in quanto si tratta “di pacchetti crittografati con chiavi pubbliche e private, quindi ognuno ha il suo codice che permette di gestire il proprio borsellino elettronico. E’ allo stesso tempo molto trasparente perché ogni pacchetto di dati contiene tutti i possessori, che possono essere tracciati. Senz’altro è una grossa incognita il fatto che non ci siano garanzie se un domani dovesse rivelarsi tutto un bluff, in quanto si tratta di un sistema assolutamente automatico”.
La moneta dei trafficanti?
Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategia Aziendale alla Bocconi, spiega al giornalista di Sky che lo intervista: “Ipotizziamo che lei voglia comprare un container di armi per dei ribelli mediorientali. Per pagare non usa l’American Express”. I bitcoin, secondo il professore dell’università milanese, assolverebbero egregiamente questo compito, lasciando una traccia così lunga che rimarrebbe difficile da seguire.
Una valuta democratica
Carnevale Maffè ha comunque valutato interessante “l’esperimento di Bitcoin in quanto sottraiamo la moneta al monopolio decisionale e all’arbitrio di una banca centrale che ne stabilisce la quantità e il tasso di interesse”. Il Bitcoin quindi creerebbe “una benefica competizione al di sopra degli intermediari finanziari e dei tassi di interesse delle banche centrali.
Se vogliamo è la rivincita del mercato distribuito”. Come osserva il docente, nei momenti di instabilità delle valute tradizionali viene apprezzata da un numero maggiore di risparmiatori.
Niente più banche?
La moneta virtuale è stata anche oggetto di un libro pubblicato nel 2013 da Fabio Vita dal titolo “Senza banche. BitCoin: la moneta di Internet. Il primo manuale pratico in italiano”.
Bitcoin e gioco online
All’inizio di marzo 2024, riporta Venturebeat.com, anche la piattaforma Games Planet ha cominciato ad accettare pagamenti in bitcoin seguendo l’esempio di RuneScape, società del gruppo Jagex, il più grande sviluppatore di giochi online del Regno Unito. Gameplanet, spiega Venturebeat, sta inoltre valutando l’ipotesi di incentivare l’uso di Bitcoin scontando del 10 per cento gli acquisti effettuati con la criptomoneta.
Guadagnare con la scimmia volante
SaruTobi (scimmia volante in giapponese) è un gioco tipo Super Mario, disponibile nell’App Store di Apple, che premia i migliori giocatori regalando loro bitcoin. In questo gioco è possibile guadagnare criptomonete man mano che la partita diventa più difficile e si raccolgono power-up (oggetti che che consentono al personaggio di acquisire particolari abilità o caratteristiche). “Unire gioco online e bitcoin si è rivelata una scelta lungimirante per lo sviluppatore, che nel caso specifico è riuscito a intercettare anche i clienti che utilizzano la piattaforma iOS” scrive Wouter Vonk Venturebet.com. L’utilizzo della criptovaluta consentirebbe inoltre una maggiore velocità nelle transazioni rispetto alle carte di credito o alle carte regalo.
Una nuova nicchia di mercato
Secondo Vonk, responsabile marketing europeo di BitPay, il modello di SaruTobi potrebbe essere presto seguito da altri operatori del mercato. Giocatori online e utenti di Bitcoin, spiega il sito, hanno molto in comune: “In base a quanto riferito l’anno scorso da Nicholas Colas, chief market strategist di Convergex, l’utente-tipo di Bitcoin è infatti uomo e appassionato di tecnologia, tra i 25 e i 40 anni e ha un reddito superiore alla media” scrive Vonk, anche proprietario di Bitgild.com, il primo negozio online di lingotti d’oro e d’argento ad accettare Bitcoin.
La corsa all’oro… virtuale
L’anno scorso Microsoft ha cominciato ad accettare pagamenti in Bitcoin, introducendo poi questa novità anche per la consolle X-Box. L’esempio potrebbe essere presto imitato da PlayStation 4 e Wii U. In un futuro non troppo remoto, probabilmente quasi tutte le consolle accetteranno pagamenti in Bitcoin, garantendo maggiore sicurezza ai giocatori che potranno evitare di utilizzare la carta di credito per gli acquisti su Internet.
Leetcoin strizza l’occhio ai minatori
Leetcoin, invece, sta realizzando una piattaforma per e-sport (videogiochi organizzati a livello competitivo) che consente agli utilizzatori di gareggiare tra loro e di vincere Bitcoin. “Nel suo genere, è la prima piattaforma a offrire piccole ricompense ai vincitori – spiega Venturebeat -. Nelle modalità di gestione del denaro e distribuzione delle vincite assomiglia al poker online, ma applicato ai videogiochi”. E questo secondo Venturebeat potrebbe attrarre nuove tipologie di clienti che tradizionalmente non giocano su Internet, come per esempio i minatori di Bitcoin ( in inglese “miners”, i soggetti che coniano la moneta virtuale). Agli utilizzatori della piattaforma viene richiesta la corresponsione di una quota ed è possibile gareggiare “in solitario” contro il sistema o all’interno di un gruppo di altri giocatori. Nelle ultime settimane la compagnia giapponese Rakuten, proprietaria anche del programma di messaggistica istantanea Viber, ha cominciato ad accettare la criptovaluta attraverso la piattaforma di commercio digitale Bitnet.
Pokerstars e la criptovaluta
Qualche settimana fa, in occasione del nono compleanno del Pokerstars, si è parlato dell’ambiguo rapporto della room con Bitcoin. Come riporta Claudio Poggi su Pokerlistings.it, l’utilizzo di bitcoin “consentirebbe di offrire una forma legalizzata di poker online, aggirando l’Unlawful Internet Gambling Enforcement Act (UIGEA) del 2006. Ma, dal momento che PokerStars è molto vicina a tornare sul mercato americano nel New Jersey, i vertici della poker room hanno comprensibilmente pensato che tentare questa scorciatoia avrebbe potuto irritare, e non poco, chi si trova nella stanza dei bottoni”.
Ripple batte Bitcoin sulla velocità
Oltre ai bitcoin, tra le nuove valute virtuali vi sono anche i Ripple e i Linden Dollars. I primi sono opera della startup OpenCoin. Come spiega Il Sole 24 Ore, “Ripple è una piattaforma decentralizzata. A differenza dei bitcoin presenta registri chiamati Ledger per monitorare gli scambi che contribuiscono al completamento delle operazioni in pochi secondi, quando invece i bitcoin possono richiedere minuti per concludere una transazione o anche ore nel caso di pagamenti, a causa della catena di validazioni necessaria a garantirne la sicurezza.
Ripple è open source come Bitcoin: una comunità di sviluppatori software può apportare modifiche e condividerle secondo le regole previste dalle licenze di utilizzo”. I Ripple saranno in totale 100 miliardi: “Sono già stati tutti generati e una parte verrà distribuita in seguito” riporta il quotidiano di Confindustria.
La moneta di Second Life
I Linden Dollars sono invece la moneta di “Second Life” e prendono il nome da “Linden Lab”, la società che ha sviluppato questo mondo virtuale.
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